I dpcm continuano a creare malumori. Anche dopo la nuova Road Map data nell’ultima conferenza del premier Mario Draghi sulle riaperture scaglionate dal 26 aprile di ristoranti, bar, palestre, cinema e teatri alcuni si sentono ancora «ingiustamente discriminati». Protagonisti della lamentala sono i parchi divertimento e con questi anche i Parchi del Lago di Garda. Secondo il nuovo decreto, infatti, i parchi a tema dovrebbero riaprire solo dopo il 1° luglio alla stregua di fiere e congressi. Nonostante quindi la loro sia principalmente un’attività che si svolge all’aperto vengono, nell’ultima ordinanza, considerati come le categorie che svolgono attività prevalentemente al chiuso. 

Ecco le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di Gardaland, Aldo Maria Vigevani:

“In attesa dell’ufficializzazione con il prossimo DPCM, non ci spieghiamo per quale motivo i Parchi Divertimento, che svolgono la propria attività quasi esclusivamente all’aperto, vengano associati – in termini di data di ri-apertura – alle fiere e ai congressi che si svolgono indoor.

Addirittura, se venisse mantenuta questa scadenza per le riaperture, i Parchi verrebbero ritenuti più pericolosi delle palestre o dei cinema che sono al chiuso! Tale logica sarebbe esattamente contraria alla situazione internazionale – vedi Inghilterra e USA – dove i parchi, appunto all’aperto, sono tra le prime attività a riprendere.

Lo scorso anno Gardaland ha inaugurato la stagione addirittura il 13 giugno e grazie ad un robusto ed efficace Protocollo di Sicurezza non è stato registrato nessun contagio tra i suoi Ospiti, i quali hanno confermato l’efficacia delle misure a più riprese attraverso migliaia di interviste online.

Gardaland – con oltre 1.500 dipendenti diretti e 10.000 occupati nelle aziende dell’indotto del Lago di Garda – rappresenta una colonna portante dell’economia italiana.”


Guarda il video dell’Amministratore Delegato di Gardaland, Aldo maria Vigevani:

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